Fa discutere la partecipazione del sindaco di Massafra Fabrizio Quarto all'incontro a Roma sull'area di Taranto (clicca qui per rileggere l'articolo).
Parole dure arrivano in una nota dall'esponente di Italia Viva Angelo Notaristefano che accusa il primo cittadino di incoerenza per aver tradito gli altri sindaci ionici che unitariamente avevano deciso di disertare l'incontro.
«Un'altra brutta figura per Massafra - esordisce nella nota Notaristefano - protagonista ancora una volta in negativo il sindaco Fabrizio Quarto.
Il 5 marzo si è tenuto a Roma il "Tavolo Istituzionale Permanente per l’Area di Taranto" e il 3 marzo i sindaci di Taranto, Statte, Crispiano, Monteiasi e Massafra, insieme al Presidente della Provincia di Taranto Gugliotti e Presidente della Camera di Commercio di Taranto Sportelli, avevano sottoscritto un documento in cui affermavano che non si sarebbero presentati al tavolo romano. Un gesto volto a sottolineare il disagio ed il dissenso dell’intera comunità da essi rappresentata per non aver condiviso con i rappresentanti del territorio il contenuto dell'accordo sottoscritto innanzi al tribunale di Milano tra l'amministrazione straordinaria Ilva Spa e Arcelor Mittal.
L'accordo messo a punto è un passo indietro rispetto al Dpcm precedente: poca chiarezza e trasparenza sugli impegni ambientali e occupazionali. Manca Taranto.
Tradendo il patto con gli altri sindaci e i cittadini massafresi e della provincia ionica, Quarto è andato a Roma. Un atteggiamento irresponsabile e trasformista, che non aiuta il territorio tarantino. Da vero politico di carriera il sindaco ha finto di essere solidale con i suoi colleghi per poi cinicamente occupare una poltrona romana.
Davvero un brutto gesto quello di avere tradito gli altri sindaci, i cittadini di Massafra e della provincia ionica.
D'altronde Quarto in questi anni ha sempre dimostrato incoerenza basta vedere tutte le promesse elettorali puntualmente disattese e i vari proclami di non aumentare le tasse che invece sono aumentate sistematicamente ogni anno.
Questo signore - infine conclude l'esponente renziano - ha cambiato idea su tutto, l'unica cosa che non cambia è Massafra».
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