mercoledì 16 novembre 2022

Il Ministero della Cultura vuole vederci chiaro sui lavori di riqualificazione del Lungovalle N. Andria di Massafra

 Il Ministero della Cultura è intervenuto sui lavori di riqualificazione del Lungovalle N. Andria di Massafra dopo le segnalazioni del Circolo Italia Viva Massafra e del Comitato “Salviamo il Castello”.

Qualche giorno fa è arrivata una missiva di risposta da parte del Ministero di Via del Collegio Romano con la richiesta diretta alla Soprintendenza di Taranto di monitorare la situazione di rischio dei lavori e a portare all’attenzione “ulteriori elementi informativi utili a garantire la tutela del sito”.
Ad ottobre avevamo informato il Ministero della Cultura e l’autorità di Bacino dell’allagamento dell’area di cantiere per i lavori di riqualificazione del Lungovalle Niccolò Andria “Nuovi Passi sulle Origini”, dovuto ai severi episodi meteorici del 10 ottobre 2022, e il conseguente pericolo di danneggiamento per il sottostante villaggio rupestre di Santa Marina.
Infatti, ad inizio mese il centro urbano di Massafra è stato interessato da un episodio meteorico con violente e cospicue precipitazioni, come previsto dal Bollettino di aggiornamento diffuso dal Dipartimento della Protezione Civile della Puglia, che indicava lo stato di “allerta gialla”, modificato in “allerta arancione” nei Bollettini n. 4 e n. 5 di aggiornamento per rischio idrogeologico delle ore 17:36 (ora di rilievo 15:25) e 17:56 (ora di rilevo 15:45). La rilevazione in tempo reale della protezione civile ha registrato la caduta di 61,4 millimetri complessivi di pioggia.
Se questo è stato un evento eccezionale, bisogna ricordare che il periodo autunnale è quello più piovoso nel territorio di Massafra; negli anni recenti si sono registrati mediamente 220 mm di pioggia cumulata.
Non essendoci nessuna protezione dello scavo, qualsiasi pioggia anche di minima entità incide sull’area di cantiere e sul banco roccioso, oltre a non permettere il regolare svolgimento delle lavorazioni.
Ma soprattutto le acque meteoriche possono dare origine ad infiltrazioni che compromettono la calcarenite in quanto la resistenza meccanica di questa roccia cambia con il suo grado di saturazione. Non solo, la scorretta gestione dei fenomeni di umidità può interessare i dipinti murali frantumando lo strato pittorico e opacizzando i colori.
Ad aprile avevamo segnalato come i lavori fossero impattanti e mettessero a rischio il Lungovalle e la sottostante villaggio rupestre e la chiesa rupestre di Santa Marina. Ed è stato interessante l’intervento dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, che ha chiesto al Comune di spiegare quale fosse stato l’iter autorizzativo dell’opera, atteso che l’area è sottoposta a vincoli di pericolosità geomorfologica e  i lavori siano alquanto invasivi.  
La chiesa rupestre di Santa Marina, che contiene degli splendidi affreschi che vanno dal XII al XVI secolo, e il villaggio che fu abitato dall’VIII sec d. C. sino alla fine del 1700, hanno un’importanza fondamentale per la memoria e l’identità di Massafra e, per questo, devono essere tutelati e salvaguardati. Ma non solo: vanno tutelati i cittadini e le attività commerciali della zona, che stanno vedendo accumularsi ritardi su ritardi, con l’opera (costata oltre 800mila euro) che doveva essere consegnata due mesi fa, il 24 settembre.
Ai ripetuti annunci dell’Amministrazione in merito al Lungovalle, poi sempre e sistematicamente smentiti (da un mese attendiamo le nuove basole…), vorremmo degli atti certi che testimonino la salvaguardia di questo importante bene artistico e culturale del territorio. Siamo favorevoli ai progetti di riqualificazione, ma non devono essere fatti con  superficialità, altrimenti si finisca per fare danni maggiori dei benefici sperati.

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