lunedì 25 novembre 2019

Tasse a Massafra, Notaristefano: «Se il Comune sapeva che erano errate perché le ha inviate?»

 

Italia Viva nasce come partito a cui sta a cuore evitare l'aumento delle tasse. Abbiamo fatto la battaglia sull’IVA, e l’abbiamo tolta, abbiamo fatto la battaglia sulla tassa sui cellulari e abbiamo tolto anche quella, sulle auto aziendali e sembra – lo riportano i giornali – che abbiano tolto anche quella lì. Siamo contrari anche all'aumento delle tasse dei governi locali».

Così esordisce, in una nota, Angelo Notaristefano di Italia Viva Massafra, in merito all’ultimo accertamento IMU e TASI fatto a Massafra.

«Per questo - continua la nota - non vediamo di buon occhio l’amministrazione Quarto che in questi anni si è dimostrata bravissima ad imporre tasse sempre più alte e ulteriori balzelli ai cittadini e ai lavoratori massafresi.

Ma la ricerca di far cassa per l’amministrazione continua chiedendo anche tasse non dovute. In questi giorni molte famiglie massafresi hanno ricevuto da parte del comune degli avvisi di omesso pagamento relativo alla Tasi, all’Imu e alla Tari per l’anno 2014. Molti di questi avvisi sono errati perché la tassa è stata già pagata o presenta calcoli sbagliati.

Lo stesso sindaco Quarto ha dovuto ammettere che il 10% delle cartelle risulterebbero inesatte. Certificando come l'amministrazione voleva in tutti i modi far cassa sui massafresi. Il Comune sapeva che il 10% delle cartelle erano errate, e allora perché le hanno inviate? Il tutto ovviamente sfocia nel disordine.

In pochi giorni sono giunti negli uffici comunali circa 600 contribuenti a dimostrare l'avvenuto pagamento. Ma gli uffici sono aperti il martedì e il venerdì mattina e il giovedì pomeriggio, e le file sono interminabili. Tutto ciò penalizza i più deboli che non possono raggiungere gli uffici dell’Ente per chiarire la loro posizione o che non possono o non sanno come agire per far valere i propri diritti.

Gli studi dei dottori commercialisti e i CAF sono intasati di ulteriore lavoro che ne rallenta l’operatività. I cittadini sono esasperati da tasse non dovute e che stranamente arrivano giusto prima della scadenza ovviamente con tutti gli interessi. Inoltre l’amministrazione chiede ulteriori sacrifici ai cittadini in un periodo di profonda incertezza per il nostro territorio fortemente legato alle vicende dell’ex Ilva.

Gli errori atti da rettificare molto spesso sono dovuti a errori di acquisizione degli F24; disallineamento del catasto; immobili che non vengono considerati come prima casa; versamenti che non vengono comunicati tra banche/poste al comune; conteggi sbagliati perché non considerano i reali proprietari degli immobili.

Riteniamo profondamente ingiusto l’atteggiamento mostrato sin ora dalla pubblica amministrazione e chiediamo che tutte le cartelle vengano ricontrollate e rinviate.

Sarebbe altrettanto serio dare anche all’ufficio tributi una guida politica che ormai manca da quasi sei mesi da quando, l’ormai ex assessore Luce ha lasciato l’incarico. Questa vicenda dimostra come l’interim assunto dal sindaco Quarto in questi mesi, sia stato poco presente, poco efficace e soprattutto dannoso per i massafresi».

sabato 23 novembre 2019

Notaristefano sposa "Italia Viva": «Famiglia e ambiente i nostri pilastri»


 

«La Leopolda ti contagia». Lo ha dichiarato Angelo Notaristefano ex segretario dei Giovani Democratici di Massafra e fondatore del comitato di azione civile che ha portato alla nascita di Italia Viva.

Notaristefano, reduce dalla Leopolda, ha riferito che al nuovo partito del leader Renzi avrebbe aderito già qualche decina di massafresi, giunti a Firenze per sostenere il nuovo partito riformista.

«Sono stati tre giorni intensi quelli della Leopolda - ha commentato -; la mia prima Leopolda, la Leopolda che ha costruito le fondamenta di una nuova casa, Italia Viva.

La Leopolda mi lascia gli amici, le idee, la speranza e la tanta voglia di creare un futuro all'altezza dei miei, dei nostri sogni.

Ho respirato libertà, coraggio, idee, uguaglianza, educazione, proposte, voglia di combattere la cultura del no e fare propri temi "difficili".

Sono tante le idee con cui si riparte da Firenze - ha aggiunto l'ex GD Massafra - e sono stati presentati subito due pilastri della nostra casa: un piano straordinario per le famiglie, che metta al centro sostegno alla natalità, alle donne e ai giovani; un piano verde, per fare delle politiche ambientali non un vincolo, ma una opportunità per affrontare le emergenze climatiche creando lavoro, crescita sostenibile, incentivi agli investimenti, cura e manutenzione del territorio.

Tra gli interventi più belli - ha sottolineato Notaristefano -, quello sulla situazione siriana con Nasrin Abdalla, comandante dei curdi di Kobane e quello di Isabella Conti 37enne sindaco di San Lazzaro di Savena (comune di poco più di 30mila abitanti alle porte di Bologna). Il sindaco, che lo scorso maggio è stato rieletto con oltre l’80% di preferenze, sta trasformando la sua città con asili nidi gratis per tutti, stoppando la cementificazione delle zone verdi, incentivando e assunzioni e l'imprenditorialità. Un esempio positivo di come gestire una città.

Bisogna portare queste energie fuori, perché fuori c'è un'Italia spenta, addormentata, per questo c'è bisogno di un "Italia Viva". Scelgo Italia Viva un partito che per ogni iscritto, pianta un albero e che semina idee».

giovedì 7 novembre 2019

Italia Viva di Massafra su ArcelorMittal: "Non si scherza con il lavoro delle persone"

 



Il circolo di Italia Viva di Massafra, nato all’indomani della Leopolda, ha deciso di lanciare un messaggio con un manifesto affisso per le vie della nostra città.

«L’obiettivo è spronare e tenere alta l'attenzione sulla vicenda ex-Ilva che riguarda e tocca anche Massafra». Esordiscono così, in una nota, i rappresentanti del circolo di Italia Viva di Massafra.

"Quello dell’immunità – recita il manifesto - è un alibi che va tolto dal tavolo subito. Tutti, governo e proprietà, devono mantenere gli impegni, i cittadini di Taranto lo hanno fatto, i lavoratori dell’Ilva lo hanno fatto. Non si scherza con il lavoro delle persone".

«Queste sono le parole di Matteo Renzi - commentano i rappresentati locali del neonato partito - che da subito insieme al gruppo parlamentare si è impegnato per risolvere la questione.

Noi di Italia Viva di Massafra chiediamo ad Arcelor Mittal di recedere dai propositi annunciati, come chiediamo al presidente Conte e al ministro Patuanelli un’azione immediata che troverà in Italia Viva totale sostegno perché non accada l’irreparabile e si possa riaprire un tavolo per il bene del territorio ionico.

Bisogna trovare un punto di equilibrio tra il governo e gli investitori, per Italia Viva l’equilibrio non può prescindere dall’ambientalizzazione di Taranto, dall’attuazione del Piano ambientale e del piano industriale incluso il centro ricerche a Taranto , dal rilancio di Ilva come nell’accordo sottoscritto nel settembre 2018 al Mise, dall’impedire che Taranto e la sua provincia divengano il più grande cimitero industriale europeo. L'Ilva non può diventare una nuova Bagnoli».

La nota chiude con una nota del ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova: "Bisogna recuperare razionalità e senso di responsabilità. Qui si gioca sulla vita non solo della filiera produttiva dell'acciaio, fondamentale per il nostro Paese, ma di 20 mila persone fra diretti e indotto e centinaia di piccole imprese".

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