«Dopo la nostra segnalazion anche l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale chiede spiegazioni al Comune di Massafra in merito ai lavori sopra la chiesa rupestre di Santa Marina e dei vari complessi rupestri presenti nel cosiddetto villaggio di Santa Marina sullo spalto della gravina di San Marco. Qualche settima fa anche la Soprintendenza archeologica aveva chiesto dei chiarimenti in merito ai lavori di sbancamento del lungovalle Niccolò Andria».
Commentano così, con una nota, i rappresentanti del circolo di "Italia Viva" di Massafra a seguito della segnalazione indirizzata all’Amministrazione Comunale di Massafra, alla Soprintendenza Archeologica e all’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale per i possibili rischi a causa del lavori che vedono interessato il lungovalle Niccolò Andria di Massafra (clicca qui per rileggere l'articolo).
«L’Autorità di Bacino - spiegano i rappresentanti di "Italia Viva" - nella nota inviata al Comune scrive "Autorità di Bacino Distrettuale rappresenta, preliminarmente, che le aree segnalate risultano interessate dalle classificazioni di "pericolosità geomorfologica" del "Piano Stralcio d'Assetto Idrogeologico - PAI", così come definitivamente approvate con decreto del segretario generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale nr. 855 del 03/09/2021. Ciò premesso, si chiede all'Amministrazione comunale di riferire circa l'iter autorizzativo dei lavori in questione, tenuto conto che le aree in parola (essendo interessate dalle citate classificazioni di "pericolosità geomorfologica" del PAI) risultano assoggettate alle disposizioni normative delle "Norme Tecniche di Attuazione - NTA" del PAI. Si rammenta, al riguardo, che dette NTA del PAI hanno assunto, comunque, nelle aree in questione validità formale (ancorché introdotte e intese quali "misure di salvaguardia") a seguito della precedente adozione della proposta di modifica del PAI, avvenuta con Decreto del Segretario Generale nr. 70112020. In tale scenario si invita, anche, a riferire se la compatibilità dei lavori in questione con le NTA del PAI sia stata, eventualmente, direttamente valutata da codesta Amministrazione comunale, ove inquadrati tra quelli rientranti nelle categorie di interventi delegati alla stessa Amministrazione comunale dall'art. 4 della legge regionale nr. 19/2013. Si rammenta, infine, che attengono a codesta Amministrazione comunale le verifiche di carattere locale atte a mettere in essere, per quanto occorrenti, le azioni di protezione civile volte a garantire la salvaguardia della pubblica e privata incolumità, nonché usi del territorio sicuri e responsabili."
Inoltre dobbiamo segnalare che, nonostante la nostra richiesta, il sito non è stato coperto. In caso di pioggia, come quella del 29 maggio (divenuta grandine a Mottola e Palagianello), l’assenza di una qualsiasi copertura può dare origine ad infiltrazioni che compromettono la calcarenite in quanto la resistenza meccanica di questa roccia cambia con il suo grado di saturazione. Non solo, la scorretta gestione dei fenomeni di umidità può interessare i dipinti murali frantumando lo strato pittorico e opacizzando i colori».