martedì 30 giugno 2020

Italia Viva: «​Anche a Massafra ci sarà il rimborso delle mense e degli scuolabus»

 



Vittoria per i cittadini massafresi, i servizi di trasporto scolastico e di mensa scolastica verranno rimborsati! La proposta di Italia Viva e della consigliera comunale Ida Cardillo è diventata realtà». Esordisce così, in una nota, il referente di Italia Viva Massafra Angelo Notaristefano dopo l'avviso pubblico di Rimborso trasporto scolastico scuolabus e ticket mensa scolastica a.s. 2019/2020 diffuso dal Comune di Massafra. Grande soddisfazione nelle fila di Italia Viva di Massafra per il risultato ottenuto.

«Il Comune di Massafra - scrive il renziano Notaristefano- ha reso noto che dal 1 luglio fino al 20 luglio è possibile presentare domanda di rimborso per le mensilità del servizio di trasporto scolastico comunale (Scuolabus) dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, e per i ticket relativi al servizio mensa scolastica non fruiti a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza per emergenza COVID-19. Avevamo protocollato la richiesta di rimborso già marzo con l'obiettivo di aiutare le famiglie in questo periodo di difficoltà. La stessa richiesta ( estesa anche ai rimborso retta asilo nido e rimborso abbonamento parcheggio a pagamento) è stata ripresentata il 9 maggio mentre il 9 giugno abbiamo proposto in consiglio comunale un Ordine del Giorno su questa tematica .

In ragione della grave crisi economica determinata dalla pandemia COVID-19, abbiamo da subito voluto salvaguardare il tessuto economico e le famiglie massafresi. Ritenevamo doveroso intervenire in questa fase con un tempestivo rimborso della mensa scolastica, del trasporto scolastico alle famiglie che attraversano, in molti casi, enormi difficoltà aggravate anche dalla sospensione delle attività didattiche e dalla necessità di sostenere maggiori spese per la cura dei figli.Dispiace solamente che l’amministrazione di Massafra, a differenza di altri Comuni, ci abbia messo 5 mesi per capire l'importanza di rimborsare le famiglie. Chiediamo ora tempi certi per il rimborso e che si possano estendere anche a chi ha pagato e non goduto della retta dell’ asilo nido e dell’abbonamento ai parcheggio a pagamento.

Un altro successo per la buona politica riformista e progressista, in questi mesi abbiamo spinto l'amministrazione ad intervenire su tasse e sanificazione per il bene dei massafresi. Il nostro impegno continua con le proposte sulla TARI.

Ricordiamo che le domande di rimborso del servizio di trasporto scolastico, disponibile sul sito del comune, con allegata fotocopia del documento d'identità del richiedente e le relative ricevute di pagamento, va trasmessa all'indirizzo la pec : ripartizione3@pec.comunedimassafra.it o presentata a mano all'ufficio Protocollo comunale presso la sede municipale di via Livatino, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12. Mentre la domanda di rimborso del servizio di refezione scolastica,disponibile sul sito del comune, con allegata fotocopia del documento d'identità del richiedente, ricevute di pagamento e ticket non fruiti, va consegnata a mano all'ufficio Protocollo comunale, nella sede e negli orari precedentemente indicati».

venerdì 26 giugno 2020

Italia Viva chiede più bus per Chiatona e Verdemare

 



Più bus per collegare Massafra con Chiatona e Verdemare, noi di Italia Viva chiediamo di arricchire l'offerta di trasporto pubblico per il litorale massafrese».

Esordisce così, in una nota, il referente di Italia Viva Massafra Angelo Notaristefano dopo la riattivazione della linea estiva del trasporto pubblico locale (clicca qui per rileggere la notizia).

«La tratta gestita dalla Miccolis che congiunge Massafra con il mare - scrive il renziano Notaristefano - è da sempre gettonatissima e sovraffollata soprattutto dai giovanissimi. L'amministrazione ha confermato l'offerta tipica di 9 corse giornaliere. Ma non ha tenuto conto che in base alle nuove disposizioni previste dal Dpcm 11 giugno, in particolare all'allegato 15, la capienza dei bus è solo del 60%.

L'epidemia non solo ha cambiato le abitudini degli italiani, ma si avvia a modificare profondamente l'uso e l'accesso ai mezzi pubblici. La capienza dei bus per il mare offerta è ridotta rispetto alla consuetudine del passato, mentre la domanda è in crescita. Immaginiamo che ci saranno forti disagi e in molti non saliranno sul bus oppure verrà violata la capienza massima. L’affollamento delle linee mette a rischio sia gli autisti sia i passeggeri. Questo genere di problematiche sono state già riscontrate a Bari e Trani. Per questo chiediamo di ripensare il servizio con più mezzi altrimenti ci saranno problemi.

Abbiamo una domanda forte di mobilità, data dai ragazzi, dagli anziani e dalle famiglie dirette verso Chiatona e/o Verdemare, infatti tutti i sondaggi in questo periodo ci raccontano di come in molti l'estate sceglieranno di farla senza spostarsi dalla propria città. Parliamo di un utenza che utilizza quasi esclusivamente il mezzo pubblico per poter andare verso le località balneari cittadine. A Massafra la gente che non può spostarsi in macchina chiedeva il servizio di TPL già da fine maggio. A questi cittadini bisogna rispondere con un'offerta adeguata. Per questo bisogna fornire e migliorare un servizio essenziale di trasporto pubblico. Bisogna intervenire subito.

Più bus per collegare Massafra con Chiatona e Verdemare, significa decongestionare Massafra, significa valorizzare il litorale, ma soprattutto è un modo per fare una vera politica volta alla vera mobilità sostenibile».

martedì 16 giugno 2020

Notaristefano:«​Sulle tasse poco coraggio da parte dell'amministrazione di Massafra»

 


Italia viva di Massafra parla di "mezza vittoria" in merito alla proroga della scadenza della prima rata Imu 2020 votato in consiglio comunale il 9 giugno (clicca qui per rileggere la notizia). Dal partito renziano arriva una dura critica alla mancanza di coraggio da parte dell'amministrazione .

«Il 16 giugno per i massafresi - scrive Angelo Notaristefano esponente di Italia Viva- è la data ultima per pagare l’acconto dell’Imu, quest'anno con una novità: l’imposta comprende infatti anche il pagamento della Tasi. A causa dell’epidemia di Coronavirus moltissime città italiane hanno deciso di prorogare alcune scadenze per il pagamento dei tributi, in linea con la decisione del governo di slittare in avanti le scadenze per la presentazione del 730. La giunta Quarto per Massafra ha proposto delle proroghe inesistenti.

Italia Viva con il consigliere Ida Cardillo e supportati da esperti contabili, avevamo proposto delle scelte più coraggiose all’Amministrazione per aiutare la maggior parte dei cittadini.
Ma il coraggio è sembrato mancare alla giunta Quarto quando ha presentato delle misure a cui potevano accedere un numero esiguo, vicino allo zero, di cittadini e imprese.
Nel consiglio comunale del 9 giugno ha vinto la sintesi tra opposizione e maggioranza. Sono state raccolte in parte le istanze di ampliare la platea dei beneficiari e all'unanimità è stato votato il provvedimento. Resta comunque una vittoria a metà, chiedevamo un provvedimento solidale per tutti i massafresi.
Con il nuovo testo emendato le categorie che possono beneficiare della proroga sono tutti i cittadini in cassa integrazione e chi ha subito la perdita involontaria del lavoro. Si va così ad includere per lo più quei cittadini che avendo un contratto a tempo determinato non li è stato rinnovato nel periodo di lockdown. Questa categoria, purtroppo più estesa, sostituisce l'erronea dicitura “licenziati” usata dall’amministrazione. Per le imprese, del tipo ditte individuali, persone giuridiche e società di persone (aggiunta) è stato abbassato il livello di riduzione del fatturato complessivo dei corrispettivi relativi al trimestre di Marzo Aprile Maggio 2020 rispetto al stesso periodo del 2019 di almeno il 30%. Si è passati dal -50% ad un valore di diminuzione del fatturato del 30% in linea con le statistiche e con la realtà. Inoltre, per le ditte individuali, persone giuridiche e società di persone che hanno avviato le attività nel 2020 possono agevolarsi della medesima facoltà di differimento. Tutte queste situazioni dovranno essere attestate entro il 30 settembre 2020 pena la decadenza dal beneficio. Per gli immobili di categoria D, anche chi ha diritto alla proroga secondo i criteri sopra citati, dovrà comunque versare la quota dello 0,76% allo Stato come definito dalla Risoluzione n.5 dell’8 giugno del MEF.
L'amministrazione in questi mesi di difficoltà ha solo programmato un differimento della scadenza cioè l’IMU non verrà pagata a giugno ma a settembre. Questo provvedimento non determinerà nessuno squilibrio sul bilancio del comune per questo poteva essere esteso. Ci sono volute due ore di dibattito per ottenere queste proroghe, ma quando si tratta di aumentare le tasse, l'amministrazione Quarto si è dimostrata sempre rapidissima nel tartassare i cittadini e non si è fatta nessuna remora a mettere le mani in tasca ai noi massafresi.
Continuiamo a chiedere scelte coraggiose e di buon senso. Siamo di fronte alla più atroce calamità della storia contemporanea e non si può rimanere indifferenti e immobili, per questo abbiamo già depositato 4 ordini del giorno per continuare ad aiutare i cittadini massafresi ad uscire dalla crisi».

martedì 9 giugno 2020

Notaristefano: «Il 16 giugno la maggior parte dei massafresi dovrà pagare l'Imu»

 

In un momento di crisi economica e sociale, l'amministrazione Quarto prende in giro i cittadini di Massafra».

Così esordisce, in una nota, l'esponente di Italia Viva Angelo Notaristefano.

«Infatti - continua Notaristefano -, il 16 giugno la maggior parte dei massafresi dovrà pagare l'Imu, non ci sarà la proroga raccontata dalla maggioranza.

L’assessore Zanframundo ed il sindaco Quarto hanno promesso una proroga dell'Imu per tutti per poi inserire dei criteri in cui non rientra quasi nessuno (clicca qui per rileggere l'articolo).

Il 9 giugno andrà in scena durante il consiglio comunale la farsa di presentare delle inesistenti misure di sostegno alle famiglie ai lavoratori e alle imprese di Massafra. In realtà il comune non aiuta nessun cittadino massafrese, nessun lavoratore, nessuna famiglia, nessuna impresa.

I criteri assurdi prevedono che possono accedere alla proroga solo i cittadini che sono stati licenziati o che sono in cassa integrazione o le ditte individuali o persone giuridiche con una diminuzione del fatturato del 50% nel trimestre marzo-aprile-maggio.

Questa è una presa in giro per tutti i massafresi. Analizzando i documenti abbiamo scoperto che in Italia, grazie governo di cui Italia Viva è partner, sono stati bloccati i licenziamenti. In particolare, l'articolo 46 del Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18 (Decreto Cura Italia), come integrato e modificato dall'articolo 80 del Decreto Legge del 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), dispone il divieto da parte del datore di lavoro di recedere dal contratto per cinque mesi. Per quanto riguarda i cassaintegrati sono delle realtà che vanno sostenute ed aiutate con altre agevolazione. Infatti sono pochissimi i cittadini che possono beneficiare della proroga perché la famiglia tipo possiede una casa. L'Imu sulla prima casa è stata abolita dal governo Renzi nel 2016. Quindi le famiglie che usufruiranno della proroga sono vicine allo zero.

Per quanto riguarda le piccole imprese, in media la riduzione del fatturato è inferiore al 50%. Il settore più colpito è quello turistico, ma il governo per queste attività ha concesso l'esenzione della prima rata dell'Imu. Quindi in sostanza quasi nessuno potrà beneficiare della proroga. Sono queste le motivazioni per cui le misure dell’amministrazione sono inesistenti.

Ancora una volta l'amministrazione Quarto ha preso in giro i massafresi. Ancora una volta si sono dimostrati inadatti a gestire la nostra bella città. Tutti i comuni d’Italia stanno intervenendo a favore dei cittadini tranne quello di Massafra.

Per sopperire ancora una volta ad i loro errori sosteniamo gli emendamenti della consigliera Cardillo per correggere la delibera presentata dalla maggioranza. Ma non solo, proporremo diverse mozioni per delle vere misure di sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese, che avevamo già presentato all'amministrazione il 9 maggio.

E’ il tempo di dire basta a questi furbetti della finanza pubblica».

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