In biblioteca, si sa, bisogna rispettare il silenzio, questo però non vale per la biblioteca di Massafra dove bisogna fare rumore. Bisogna intervenire per contrastare la riduzione dei servizi e degli orari di apertura della "Paolo Catucci"».
Così esordisce, in una nota, Angelo Notaristefano di "Italia Viva Massafra" in merito ai nuovi orari di apertura al pubblico per il 2020.
«Con una scarna nota - scrive Notaristefano - è stato comunicato che dal 7 gennaio è in vigore la drastica riduzione dell’orario di apertura di quella che è una delle istituzioni culturali più importanti della nostra città. L’orario di apertura ha così subito un taglio – è confermata l'apertura mattutina ma resteranno solo il martedì e il giovedì come aperture pomeridiana - con una riduzione del 20% dell’orario di fruizione della biblioteca sita nel castello.
Il tutto comporta forti disagi agli studenti di tutte le età e agli amanti della lettura che assiduamente frequentano la struttura.
Non corrisponde a verità il fatto che i problemi della biblioteca siano determinati dai pensionamenti, che peraltro sono individuabili con mesi\anni di anticipo, tempi decisamente lunghi che permetterebbero all'amministrazione di sostituire il personale mancante con un adeguato piano occupazionale. La volontà politica della giunta è un'altra. E questo è dimostrato dal fatto che degli attuali 6 dipendenti, in 4 andranno in pensione entro il 2020. Una situazione insostenibile che non permette di gestire le aperture della biblioteca e molte attività ad essa connesse. Situazione che mette a serio rischio il futuro della biblioteca "Catucci".
Chiediamo all’amministrazione di studiare delle soluzioni per risolvere la problematica e ripristinare ma anche potenziare il servizio. Vanno compensate le uscite del personale con particolare attenzione alla formazione e al ricambio generazionale. Inoltre chiediamo di avere maggiori dettagli sulla situazione della biblioteca visto che sono diversi anni che non si investe neanche per l’acquisto di nuovi libri e pubblicazioni. L’unica eccezione rimane l’aver portato il wi-fI in biblioteca, una battaglia condotta e vinta degli allora GD e degli studenti.
Da sempre - conclude Notaristefano - crediamo nell'importanza di questo luogo, che non serve solo a prestare libri, ma che è un polo culturale e un luogo d'affezione per i cittadini, per questo va tutelato e rilanciato».